Archivi facebook

Incapace di creare un vero blog  e neppure interessato (troppa immediatezza, velocità e necessaria assenza di riflessione metabolica), mi sono, però, deciso a recuperare, periodicamente, alcuni post più o meno tematici elaborati nella frequentazione del mio profilo. Confesso che ho epidermicamente avuto una profonda antipatia per i social forum: incontrollati, demagogici, esagerati, narcisiti, sensazionalisti, aforismatici senza veri aforismi, dominati dall'attualità politica spesa in maniera triviale e chi più ne ha più ha il diritto di aggiurgerne. Mi sono, col tempo, reso consapevole che il rifiuto della frequentazione dei social non significava affatto porsi al riparo di deformazioni e manipolazioni informative, ma semplicemente scegliere quelle verticalmente organizzate dalle grandi reti televisive e dalle cordate della carta stampata. Alla fine i social sono uno strumento di divulgazione e propagazione di idee come molti altri, con tutti i difetti appena esposti; questi limiti sono inevitabile e fisiologici: sono i limiti del bar, della piazza, dei corridoi scolastici e delle stanze caffè aziendali; sono cioè i limiti della quotidiana comunicazione socialmente riconosciuta che si pubblicizzano mediaticamente in una registrazione immediata, allargata e capillare. E in essi può essere individuato un pregio, quello di fotografare, da molteplici e quasi infinite angolature, la sensazione, percezione e concettualizzazione di quest'epoca su sè stessa.

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